La mia " TOP FIVE "

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martedì 14 aprile 2020

Sei un vespista se...



Sono Vespista dal lontano 1978, anno in cui ho iniziato ad apprezzare la Vespa Rally 200 del mio caro amico Gian.

Poi ho avuto tre PX e un Primavera, grandissimi mezzi, che fanno parte della mia vita.

Ora mi accompagno con il mio PX 150 E del 1996 con 80 mila Km all'attivo e bello come non mai.

Che dire essere vespista è una filosofia di vita e di apprezzare i km su due ruote, non potrei fare a meno di un giro sul mio fedele Px, non la venderò mai.

Bello andare in vespa, speriamo di poterlo fare al più presto di nuovo.

Stay safe.

giovedì 5 settembre 2019

E invece no !

Il lato oscuro per ora può aspettare.


Mi sono preso una V-Strom 650 anno 2004, con pochi chilometri e pagata come un cinquantino.


La mia moto definitiva ? Figurati, però è un bel compromesso con lo scooter, facile consuma poco, bel baulettone che non ci sta neanche così male. 


Che si fa ? Si gira, poco o tanto che sia, ma per ora il "lato oscuro" può aspettare.


"Con la V-Strom ci faresti il giro del mondo." Motociclismo Novembre 2008


" Per tutti gli altri problemi della vita, come l'età che avanza, l'inverno, la paura o la depressione; la moto è la soluzione, non il problema! "  Cycle World.


"Non puoi pensare che il tuo mondo sia tutto il mondo. Devi aprirti e andare ovunque, anche dove adorano i topi come fossero Dei"  Mario Ciaccia rivista Motociclismo.




domenica 22 ottobre 2017

Perché passero' al lato oscuro...


Il mio prossimo mezzo a due ruote sarà uno scooter?

ci sto pensando da un po',la motocicletta mi sta diventando stretta, nel senso che non basta il divertimento che mi da tra le curve ad equilibrare le mancanze che dopo due anni di utilizzo sento sempre di più imperanti.

premettendo che la zetina ha 15 anni e i suoi difetti sono strutturali di un mezzo che appunto è nato alla fine degli anni 90, provo comunque a farmi uno schema più o meno logico sul perché passerò a breve? al lato oscuro:

- ABS senza non si può più stare, con il traffico impazzito che c'è ora in città è indispensabile

- protezione  dal freddo d'inverno,ma sopratutto dal caldo che non sopporto del estate

- vano sotto sella capiente e indipendenza dal bauletto che sulla mia moto è veramente un pugno         nell'occhio.

- peso  gli scooter su cui ho posato gli occhi pesano si sui 200 kg comunque,ma il baricentro basso li   rende molto più reattivi e semplici da gestire nel traffico e tra le curve.

- consumo   28 km litro sono meglio di 18 non ci piove

- manutenzione in generale, cilindrata piccola massimo 300 cc significa bollo ed assicurazione ai   minimi livelli, è importante anche questo.

 I contro? solo uno il divertimento tra le curve che sicuramente non c'è o meglio c'è poco poco.
io d'altra parte sono un fermone e non uno smanettone questo oramai è assodato.

Ah non mi saluteranno più i motociclisti..."sticazzi" direbbe Rocco Schiavone.

Candidati ? In ordine di scelta: Sym Joimax 300, Kawa J300...ora vado ad Eicma e mi chiarirò le idee.

Saluti a tutti.

domenica 3 gennaio 2016

Dove sei stata sinora ?

Sono passati 887 giorni e alcune ore da quando ho venduto il mio Tiger. 
Credevo di farcela a stare senza, credevo che girare in Vespa mi sarebbe bastato, credevo.
Poi il tarlo, la scimmia del motociclista piano piano ha avuto il sopravvento e per mesi ho scandagliato i siti di vendita del web. Pochi soldi, molte idee e confuse sopratutto. 
Cit. "poi all' improvviso arrivi tu" Kawasaki ZR7 del 2002 con pochi, pochissimi chilometri, in ottimo stato e tenuta in maniera maniacale.
Alcuni giorni fà salgo su un treno e ti vengo a prendere, giornata di ca@@a, pioggia e nebbia, curve fatte male con la ruggine nelle mie abilità motorie motociclistiche che si faceva sentire.
Ora però sei nel mio box, il sole è uscito e ci siamo fatti altri giretti, brevi e goduriosi. Abbiamo davanti un anno intero per conoscerci ed apprezzarci, ma già ora sento che con te sarò felice e mi domando:
 ma dove sei stata sinora ? 
Grande zetina, sono proprio felice, faremo buona strada insieme e qualsiasi cosa succeda, mai più senza!

domenica 30 novembre 2014

Pane di semola di Timilia

Al Salone del Gusto di Torino, ho acquistato un kg di farina di Timilia, che è un grano antico originario della Sicilia.
Appena ho avuto l'ispirazione giusta, cosa assolutamente indispensabile per ogni home-bakers che si rispetti, mi sono divertito a provare una ricetta trovata sul web.
Il risultato è come sempre stupefacente, un pane morbido, dal profumo particolare che rimane morbido anche nei giorni a venire.
L'ennesima dimostrazione per chi ha ancora dei dubbi sulla panificazione con la PM e soprattutto l'importanza degli ingredienti nella panificazione casalinga.


Adoro provare le farine che trovo nei miei pellegrinaggi cultural-gastronomici e sono convinto che per un panificatore casalingo, sia quasi un dovere andare alla ricerca di queste aziende che faticosamente cercano di portare avanti le produzioni del proprio territorio.
In un mondo sempre più omologato anche nei gusti, buttarsi e provare è un vero piacere.

Ecco le dosi per chi si vuole cimentare :

200 gr di pasta madre rinfrescata
450 gr di farina di semola 
150 gr di farina integrale timilia
500 gr di acqua
2 cucchiaini di sale marino integrale
1 cucchiaio di malto di riso bio

Sciogliete come al solito la pasta madre nell'acqua, aggiungete il malto di riso e poi incominciate a versare le farine, sciogliete il sale in poca acqua tiepida e aggiungetelo all'impasto.
Impastate poi con la solita energia, sino ad ottenere un impasto morbido e ben accordato.
Lasciate lievitare al caldo per almeno 5 ore, poi fate un giro di pieghe, e preparate due pani di circa mezzo chilo l'uno, dividendo l'impasto in due parti. Ancora due ore almeno di lievitazione, poi potete accendere il forno e scaldarlo a 200 gradi.
Io ho messo un pò di semi di sesamo sulla superficie poco prima di infornare e poi via per 40 minuti.

Che aspettate ? Datevi da fare, cerchiamoli questi grani antichi e fanc...all'omologazione!








domenica 27 luglio 2014

Recensione di "Pasta Madre " di Riccardo Astolfi

Questo libro di ricette sulla pasta madre e sulla panificazione sembra una brochure di una marca automobilistica, carta pregiata, foto con il personaggio "pane" sempre in un ambientazione gradevole e coerente alla ricetta proposta.
Ma poi leggendolo, come si fà con un buon romanzo, non si può ignorare tutta la passione che l'autore mette nelle sue creazioni e nel parlare di farine e cibo in generale.
Ricette semplici comunque,
che non mettono soggezione, anche se sei alle prime armi e ti senti lontano anni luce da certe creazioni,e poi la voglia che ti viene di sperimentare, di cercare nuove farine, nuovi ingredienti.
Ieri l'ho letto e l'ho riposto nella mia libreria, così come faccio con tutti i romanzi che ne fanno già parte, perchè per un giorno questo è stato il suo giusto destino, romanzo sul pane che trova il suo meritato  posto vicino a racconti di storia, di amore, di avventure.
Però, da oggi, ritornerà a fare il suo mestiere, di libro di ricette che dovrà sporcarsi in cucina assieme alle mie mani, che dovrà subire l'onta degli appunti che scriverò sulle sue pagine dopo ogni ricetta eseguita.
Allora, per colmare il vuoto nei miei scaffali, la migliore soluzione sarà comprarne un'altra copia !
Complimenti davvero Riccardo, un testo che non può mancare nelle cucine di ogni "homebaker" e che non mancherò di sponsorizzare tra le mie conoscenze.

Voto Otto 

Riccardo Astolfi
Pasta Madre
Guido Tommasi Editore
Acquistato online su Macrolibrarsi.it al costo di € 25,00 veramente ben spesi.


giovedì 6 marzo 2014

è difficile...


" E' difficile far capire le cose a uno il cui stipendio dipende dal non capirle "

Upton Sinclair   scrittore.